Endoscopia veterinaria

L’endoscopia utilizza videocamere speciali per raggiungere alcune aree (organi cavi) all’interno del corpo in modo minimamente invasivo.

Nella maggior parte dei casi, l’endoscopia viene eseguita per scopi diagnostici consentendo un’esplorazione visiva per la valutazione di anomalie morfologiche e di alterazioni delle mucose (rappresenta l’esame migliore per diagnosticare lesioni ulcerative e identificarne la natura).

Tuttavia l’endoscopia può essere utilizzata anche per scopi terapeutici. È possibile infatti un approccio operativo per l’esecuzione di prelievi citologici o istologici mediante il campionamento mirato di piccole porzioni dei tessuti in modo da poterli analizzare.
È inoltre possibile, fatto peculiare in veterinaria, identificare e possibilmente rimuovere dei cosiddetti “corpi estranei” senza ricorrere alla chirurgia (ami da pesca, sassi, noccioli di pesca, ossi, piccoli oggetti di plastica, tappi di bottiglia, aghi ecc. è fondamentale la varietà di oggetti che abbiamo trovato nello stomaco o nell’intestino dei nostri pazienti!).

È possibile esplorare la superficie mucosale di gran parte dell’apparato gastroenterico (Faringo-esofago-gastro-duodeno-scopia nel caso di un accesso discendente, e procto-colon-ileo-scopia se l’accesso è dalla via rettale).

Con strumenti di calibro inferiore è possibile inoltre l’accesso alle vie respiratorie (si avranno in questo caso laringo-tracheo-bronco-scopie con strumentazione flessibile e rinoscopie con strumentazione rigida). Altre estensioni di questa metodica sono l’otoscopia, la cistoscopia (l’esplorazione dell’uretra e della vescica urinaria, ovviamente solo nelle femmine e di taglia adeguata) e inoltre la visualizzazione di cavità corporee quali l’addome (in questo caso si tratta di laparoscopia) e il torace (toracoscopia).

Le procedure endoscopiche vengono di solito eseguite in anestesia generale.